“Essere Boy George è facile. Una volta che ho trovato il mood giusto, indossato il cappello, i miei simpatici stracci ed il mio make up non ho paura. Essere solo George, e non Boy George, è sempre stata la più grande battaglia per me” dice di se stesso il leader dei Culture Club, una delle voci più famose di tutti i tempi.
Apparentemente forte, ma estremamente fragile, famoso per il suo look molto più che androgino, quasi teatrale, concepito come una maschera: è lui a rappresentare al meglio l’aspetto più emotivo e creativo dello stile anni pop. Ha sempre indossato un trucco costruito con ombreggiature essenziali: piene e alate, alate come le ombreggiature sugli occhi che, per eccesso, arrivano quasi alle tempie in accordo con spalline e ai capelli cotonati in voga in quel periodo; e un uso privilegiato, di colori accesi come fucsia, giallo, rosso, arancione, blu anche nella versione fluo. Elemento fondamentale che ha spesso stravolto sono le sopracciglia, a volte completamente annullate (con la depilazione o con la copertura) per poi ridisegnarle, come già facevano le drag queen.