Pelle bianca, viso tondeggiante, sopracciglia lunghe e sottili, capelli corvini, bocca a forma di cuore e di colore rosso ciliegia sono le caratteristiche essenziali della bellezza orientale nel corso del xx secolo.
In realtà non è più così perché oggi, per strada, le ragazze esprimono la loro femminilità in maniera completamente diversa e molto più occidentale: vestite alla moda, trucco più naturale e capelli di varie forme e di tutti i colori.
Qualcosa delle vecchie usanze è però, in generale, ancora in auge: ad esempio la tendenza del whitening, lo sbiancamento della pelle, tradizionalmente diffuso e adottato negli anni ’80 da grandi case cosmetiche come l’orientale Shiseido.
Mi hanno spiegato che questa forma maniacale verso il bianco nasce in Giappone nel mondo delle geishe “persona che vive l’arte”, che coprivano le parti visibili con uno spesso strato di bianco.
Così ho accettato con grande gioia l’invito della So.Ge.cos, dell’Unipro e della Camera Italiana dell’Acconciatura, a partecipare a due giornate di workshop nel corso del Guangzhou Hair and Beauty Festival, tenutosi nel nuovo e prestigioso quartiere fieristico di Jinhan.
Nel nostro settore questo festival è considerato l’evento più importante e più grande che si svolge in Cina.
Mi è stato chiesto di esprimermi liberamente con il make-up insieme a tre qualificati acconciatori e il risultato della nostra collaborazione è stato molto apprezzato sia dagli operatori locali che dal pubblico.
Quella che per me era solo una conoscenza del mondo orientale acquisita dai libri, dalla televisione, dai racconti e dai soliti luoghi comuni, è diventata una realtà che ha arricchito il mio bagaglio professionale e personale.
Le modelle sono state molto disponibili e sottoporsi ai nuovi tagli ma, per quanto riguarda il trucco, non ho imposto il nostro stile occidentale, esaltando la loro bellezza e divertendomi però a disegnare delle farfalle sui loro visi e dei fiori sul loro corpo, per uniformare le acconciature, che erano state realizzate con dei fiori.
La fiera era gigantesca, con migliaia di addetti al lavoro e partecipanti di settore. I cinesi sono curiosi, guardano con attenzione e sembrano assorbire come spugne quello che vedono. Soprattutto quando capiscono di trovarsi di fronte a un modo di lavorare nuovo e allo stile italiano.