Non ha bisogno di presentazioni perché ogni parola appare banale di fronte ad un vero e proprio artista del viso (e non solo). Esperto d’immagine, ha un carattere che appare naturalmente portato verso i rapporti umani, sincero, accogliente, empatico, riscuote grande simpatia ed è molto amato ed apprezzato, oltre che per la grande professionalità, proprio per il calore umano che sa trasmettere e per il fascino che traspare mentre lavora. Rocco Ingria nasce nel 1970 in un piccolo paesino nell’entroterra siciliano.
A diciassette anni si avvicina al mondo del trucco lavorando nella profumeria della sorella.
Rocco ha saputo approfondire ogni aspetto del suo lavoro diventando un vero e proprio punto di riferimento, cercando di diffondere ed insegnare il concetto di bellezza.
Non solo make up artist, ma un vero e proprio artista: quando nasce la tua passione per questo lavoro?
“Sin da piccolo mi sono sempre ritrovato tra i cosmetici, essendo la famiglia di mia madre una famiglia di profumieri. E poi sicuramente dai miei idoli dell’adolescenza, dalla musica, dagli anni Ottanta, da tutte le donne che mi hanno sempre circondato e dalla fortunata occasione di aver avuto Gil Cagnè come docente del mio percorso professionale.”
Apprendiamo di tue fantastiche performance di body painting…
“Mi sono avvicinato a questa disciplina dell’arte del trucco quasi subito e da completo autodidatta, la considero la parte più creativa del make up quella più libera.
Mi diverte truccare davanti ad un pubblico con il quale posso interagire mentre creo qualcosa. A volte come supporto dello sponsor, altre volte per mie creazioni personali.”
A chi o a che cosa t’ispiri quando “crei”?
“La mia ispirazione viene da tutto quello che mi circonda, dall’atmosfera che si crea, dalla vita e da tutte quelle cose che catturano la mia attenzione.
Mi piace l’arte, la fotografia, la musica, la natura…
Vederti truccare è affascinante come guardare un pittore dipingere la sua tela.
“Grazie! In effetti l’arte del trucco ruba le basi alla pittura: la teoria dei colori, il chiaroscuro, la luce e le ombre!”
Siamo su Sposa Moderna, quindi ti chiediamo secondo te cosa conta davvero per l’immagine di una sposa?
“Una volta, l’immagine della sposa era vicina ad un qualcosa di evanescente, candido ed era un modello da seguire, credo che oggi sia cambiato (fortunatamente) e lo preferisco: l’immagine di una sposa deve valorizzare la propria personalità e attitudine in un ”quasi” perfetto equilibrio tra abito, accessori, il make up e l’acconciatura. Deve seguire le esigenze della cliente.”
Come si gestiscono le insicurezze, le frustrazioni, le aspirazioni legate al mito di perfezione estetica?
“Oggi siamo bombardati da immagini false e stereotipi che ci vogliono perfetti a tutti i costi… forse bisognerebbe fregarsene e iniziare a vivere secondo le proprie esigenze e decidere quello che ci piace e non ci piace. Credo sia fondamentale per non rimanere intrappolati in quello che ci vogliono far credere sia la perfezione estetica.”
Credi che un make up possa trasformare un volto?
“Assolutamente sì, con la maestria del chiaroscuro è possibile cambiarne i volumi e con il colore possiamo accentuarne la bellezza dei tratti.”
In che modo secondo te si possono valorizzare quei piccoli difetti estetici del viso con i quali una donna non riesce a convivere?
“In genere l’essere umano, quando vede la sua immagine riflessa allo specchio, vede i suoi difetti e tenta di nasconderli senza rendersi conto che più li nasconde, più si mettono in evidenza. Un’ottima soluzione sarebbe enfatizzarli, facendoli diventare una “diversa” particolarità, il bello del particolare, ma per fare questo dobbiamo amare i nostri difetti. Immagina i personaggi famosi, se ci pensi attentamente ognuno di loro ha un difetto e sa valorizzarlo.”
I consigli di Rocco per le nostre lettrici: come curare il proprio aspetto al meglio per apparire “splendenti” il fatidico giorno?
“Per essere più belle consiglio di essere molto naturali e molto simili a quello che si è nella vita quotidiana, sia nell’aspetto che nella personalità. Il make up in fin dei conti è come un abito e va “indossato”. Bisogna poi curare la pelle per dare la possibilità al trucco di essere luminoso e splendente”.
Oltre ad essere un truccatore sei anche un “maestro” …
“Amo insegnare. Penso all’insegnamento come una forma di trasferimento, non in forma univoca, tra il docente e l’allievo. Una perfetta sinergia tra le due parti. Sono più di venti anni che insegno e ho ancora tanto da imparare.
Ogni grande artista ha la sua citazione, il tuo “motto” alla fine qual è?
“Realmente non ne ho uno in particolare, dipende dal momento che sto vivendo! Oggi mi sento molto vicino ad un’affermazione di Picasso, che è anche tra i miei artisti preferiti, il quale afferma: “Il peggior nemico della creatività è il buon gusto.”